Bianco e nero (+ rosso)

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Quando guardo le opere di Galssio, quello che mi colpisce subito è la semplicità apparente: sfondo bianco, tratti neri e uno spruzzo di rosso. Basta soffermarsi un attimo in più per capire che dietro questa scelta c’è un altro mondo. È come se l’artista ci volesse introdurre al suo mondo, un mondo fatto di contrasti netti, senza vie di mezzo: giusto o sbagliato, luce o buio, bianco o nero,

E poi c’è il rosso. Quel tocco improvviso che cattura lo sguardo e rompe ogni equilibrio. Non è mai lì per caso: sta a rappresentare qualcosa che devia, che sfugge alle regole, che spezza la perfezione dei contrasti.

Voglio raccontarvi come questi tre colori – così essenziali ma così potenti – riescano a trasformarsi in un linguaggio visivo unico, capace di farci riflettere sul mondo che vediamo intorno a noi.

Nero vs. Bianco

Le opere di Galssio sono intrise dal colore nero. Il nero rappresenta l’oscurità, il male, qualcosa di errato di malfatto, il caos. In ogni opera, però, c’è la luce – il bianco è sempre presente e lascia quel senso di ordine, di correttezza e di purezza. 

Non esistono sfumature. Queste non sono contemplate dalla visione di Galssio. Qui la sua visione del mondo si amalgama con i colori delle sue opere. Galssio ha una visione che è nettamente divisa: o bianco o nero. O il buio o la luce, o la purezza o l’oscurità e quello che c’è in mezzo? Rimane celato, nascosto, ma il più delle volte scappa al pennarello dell’artista e si materializza come una lingua di fuoco: il rosso.

Deviazione

Il rosso per Galssio rappresenta tutte le deviazioni che possono esistere. Il rosso rompe l’ordine visivo e concettuale del bianco e del nero. Passione, pericolo, trasgressione, vizio il rosso rappresenta tutto quello che è deviazione dalla norma, dalle norme. 

A volte la licenza d’artista si prende i suoi spazi e il rosso dilaga e si trasforma nella parte fondamentale dell’opera. La trasgressione alla dicotomia bianco e nero è troppo forte e il rosso predomina abbracciando l’intero foglio. Così nascono opere intense ed evocative delle nostre paure, delle nostre trasgressioni e della natura dell’essere umano.

Autore

Staff

Non saprete mai chi c'è dietro queste parole, forse pazzi, forse dei folli oppure solo esseri umani che raccontano la bellezza perché sono stanchi di vedere il grottesco che c'è in giro.